19 NOVEMBRE // [FLASH MOB] BIANCO INNOCENZA, UN FIORE PER LA GIUSTIZIA

Senza titolo-1SITO

[FLASH MOB] – BIANCO INNOCENZA, UN FIORE PER LA GIUSTIZIA
19 novembre, Riunione alle ore 11:00 in piazza Cavour, Roma
 
L’Associazione Ilaria Rambaldi Onlus promuove ‘Bianco innocenza, un fiore per la giustizia!’ il Flash Mob che si terrà il 19 novembre alle ore X in piazza Cavour a Roma, in occasione dell’ultimo grado del processo alla Commissione Grandi Rischi, in cui verrà decretato definitivamente se la morte delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 a L’Aquila (309 morti), si sarebbe potuta evitare non rassicurando la popolazione!
 
Dopo sei anni di sofferenza e grande sgomento da parte dei famigliari delle vittime innocenti, finalmente si arriverà ad un punto: la sessione penale che se ne occupa e quella deputata per la trattazione dei reati più gravi, pertanto i 7 esperti della Commissione Grandi Rischi, sono stati accusati di omicidio e lesioni colpose condannati in primo grado a 6 anni di reclusione, sentenza poi ribaltata dalla Corte d’Appello de L’Aquila con assoluzione per 6 di loro. Il processo ha assunto una connotazione internazionale in quanto ritenuto erroneamente ‘processo alla scienza’, dato che alla riunione del 31 marzo 2009, cioè pochi giorni prima del tragico 6 aprile parteciparono le massime autorità scientifiche del settore sismico appartenenti alla Commissione Grandi Rischi che avrebbe potuto evitare tanti morti, semplicemente mettendo in allerta i cittadini che furono, invece, rassicurati. Avevano le conoscenze scientifiche per essere utili, ma hanno taciuto.
 
Per tutto questo, abbiamo deciso di scendere in piazza, giovedì 19 novembre 2015. Un flash mob silenzioso a cui prederanno parte uomini e donne, artisti, associazioni, rappresentati della società civile per dare un segno che l’Italia c’è, che l’Italia non vuole più assistere a tragedie umane causate dalla superficialità dei grandi capi che, al contrario, dovrebbero tutelarci e proteggerci.
 
Un flash mob vestiti di bianco (anche con un semplice mantello o avvolti da un telo) ed un fiore in mano mentre silenziosamente si guarderà la Cassazione di Roma, sperando che lo stesso silenzio che il 6 aprile 2009, causò la morte di centinaia di vittime innocenti non segni la conclusione di un processo che non dia giustizia a chi purtroppo ora non c’è più.
 
Partecipare a questa iniziativa è un ‘obbligo’ morale per onorare le vittime del 6 aprile 2009, perché in fondo siamo tutti potenzialmente vittime di un sistema che non funziona, che non viene punito e che soprattutto va avanti indisturbato.
 
L’Italia c’è!

Rispondi