E così, sono trascorsi dieci anni, da quando la terra ha tremato così tanto, da sbriciolare il palazzo di Via Campo di Fossa a L’aquila, dove Ilaria abitava e dove abitavano altre persone che, per la maggior parte perirono nel crollo.
I perchè ed i per come di quel crollo, ormai sono stati accertati dalle perizie tecniche effettuate ai tempi, e che non hanno lasciato dubbi, sulla pessima qualità del manufatto , del progetto , dei materiali e della realizzazione.
Sono passati tanti giorni, mesi… un tempo infinito… I giorni, i mesi e gli anni, hanno assistito impotenti al dolore che è nato quel giorno nel cuore di tanti e non ne è più uscito, diventando, parte di esso e parte della vita di ognuno.
Era doveroso, ricordare su questo sito questa ricorrenza, perchè tutto il nostro impegno, nasce dalla testimonianza dolorosa di una perdita avvenuta per negligenza, imperizia e superficialità umane. Ma chissà, anche per altre cose più gravi e profonde…
Vale la pena di ricordare che noi ci battiamo perchè si coltivi in modo puntuale e severo la cultura e dunque la pratica della prevenzione.
Ci battiamo perchè si attuino tutte le norme tecniche e tutta la regola dell’arte affinchè gli edifici vengano costruiti bene, a norma e nei luoghi dove l’edificazione è possibile.
Senza forzare la mano alla natura del terreno e senza fare i furbi con i materiali, con le tecniche costruttive e con i progetti.
Dieci anni passati….. credevo che il tempo potesse in qualche modo alleggerire il peso della perdita, potesse darmi motivazioni per andare avanti, potesse aiutarmi a costruire percorsi sui quali fondare una progettualità futura.
Ma tutto quello che sento e quello che vedo intorno, mi dice, che nulla è cambiato nel modo di sentire il dolore di chi è stato colpito. Diverso invece, l’atteggiamento che scorgo in molti sopravvissuti e che mi offende.
Queste persone vogliono archiviare la tragedia, al più presto, la vogliono dimenticare.
Vogliono con essa archiviare tutte le persone che sono andate via e tutto il dolore che ha causato.
Sono in molti a non voler parlare più di terremoto a L’Aquila… sono molti che hanno cancellato dal cuore e dalla mente le sofferenze di quei giorni e che non vogliono le si ricordi,.
A L’Aquila ad oggi non esiste nè un monumento, nè un parco, nè una strada, intitolata alle vittime.
So che nemmeno le manifestazioni e le celebrazioni, sono molto gradite. E quello che meraviglia di più è che i molti di cui parlo, vivono nella città de L’Aquila…
Questo mi sento di dire e null’altro. Ci sarebbe tanto da dire, in realtà, ma sono finite anche le speranze che sia utile parlarne ancora.